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4 trend di sostenibilità fondamentali per la moda e per il retail: Previsione #1

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Previsione di sostenibilità #1: Prodotti etici ed ecocompatibili

Come reazione alla natura usa e getta propria del consumismo frenetico – dai cibi pronti al fast fashion e ai prodotti di massa – il movimento a favore di acquisti più ponderati e sostenibili non è un fenomeno nuovo.

Ma, a seguito della pandemia di COVID-19 che ha travolto il mondo intero e provocato l’arresto delle attività in molti settori, il desiderio di sostenibilità e trasparenza si va radicando ancor più profondamente nella coscienza culturale, con consumatori sempre più fortemente consapevoli delle questioni etiche e sociali legate ai prodotti che scelgono di acquistare.

Infatti, per un numero sempre maggiore di consumatori, la riduzione dell’impatto ambientale e il supporto a pratiche etiche nella catena di produzione costituiscono alcuni dei principali fattori che influenzano le loro abitudini d’acquisto. Dall’impatto delle emissioni di carbonio sull’ambiente alle condizioni di lavoro, la consapevolezza pubblica su queste tematiche è aumentata vorticosamente e gli influencer dei social media, che promuovono moda, prodotti di bellezza e beni di consumo sostenibili ed etici, hanno sempre più potere nel dirigere l’attenzione e le decisioni di acquisto dei consumatori.

È chiaro che la produzione sostenibile è un buon affare per brand di moda e retailer. La domanda che ci si pone è: in che modo i brand possono offrire ai clienti prodotti sostenibili che soddisfino le richieste, massimizzino i margini di profitto E contribuiscano a salvare il pianeta?

Mentre le aziende cercano modi per allineare la trasparenza e la collaborazione, gli strumenti di trasformazione digitale salgono alla ribalta come fattore chiave di modelli di business ecocompatibili ed etici.

I brand devono garantire che ogni fase della catena di produzione venga analizzata per valutare l’impatto ambientale e devono essere totalmente trasparenti con i consumatori in merito all’origine dei prodotti e del packaging. Ridurre gli sprechi di materiali di campionamento e l’eccesso di scorte è essenziale, così come lo è il sourcing di tessuti e materiali e la gestione del packaging a livello più locale per ridurre il costo ambientale delle spedizioni, sostenere i produttori del posto e rendere le supply chain più trasparenti (oltre che evitare interruzioni nella catena di produzione causate da fattori esterni come una pandemia).

Inoltre, per soddisfare gli standard etici, i brand devono monitorare la conformità e definire le aspettative di qualità per assicurare che gli standard tecnici globali e regionali siano rispettati lungo l’intera catena del valore.

Adottando nuove tecnologie digitali come il PLM (Product Lifecycle Management), le aziende possono migliorare la visibilità e l’accuratezza in tutta la supply chain e, in questo modo, ridurre gli sprechi, evitare lo smaltimento di prodotti indesiderati o invenduti (che potrebbero danneggiare la reputazione del brand, nonché i ricavi) e ridurre drasticamente i costi associati allo stoccaggio in eccesso delle scorte. La tecnologia di nuova generazione consente ai brand di produrre solo ciò che i clienti vogliono veramente e di dare alle aziende la tranquillità nel fornire la massima trasparenza riguardo alle catene di fornitura e, in questo modo, attrarre l’attenzione sul processo di clienti e investitori attenti alla sostenibilità!

I brand non dovrebbero temere la pressione che deriva dal dover essere più rispettosi dell’ambiente, ma bensì abbracciarla investendo in strumenti digitali all’avanguardia che consentono loro di superare le aspettative relative a obblighi ambientali ed etici. Con la giusta tecnologia è possibile produrre un impatto realmente positivo sull’ambiente e, al contempo, accelerare il time to market, ottimizzare le operazioni, migliorare la visibilità delle intere filiere e ridurre costi e sprechi.