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“Centric è così fortemente integrato in tutto. Di fatto, abbiamo scoperto un sacco di opportunità per una maggiore organizzazione, più SOP, più e maggiori efficienze… è stata questa la parte più entusiasmante di tutto ciò.”
“Quando si arriva a una certa dimensione, il modo in cui si gestisce un’azienda deve cambiare. Con il livello di rigore necessario per tenere traccia di ogni dettaglio, Word, PowerPoint e fogli di calcolo iniziano a non essere più sufficienti.”
Chris (Rocky) Finlay, Chief Growth Officer di Otabo, spiega le difficoltà legate alla crescita dell’azienda prima che Centric PLM™ venisse implementato. Otabo aveva necessità di gestire in modo più efficiente la propria crescita, le comunicazioni, l’ideazione del prodotto, le iterazioni di sviluppo e le partnership con i clienti.
Oggi, Otabo ha ottenuto flussi di lavoro di sviluppo dei prodotti più efficienti, una maggiore trasparenza sia per i propri clienti che per i fornitori, un modo per riunire tutti i dati dei propri prodotti e un’infrastruttura più robusta. Ma come sono arrivati a questi risultati?
Sabrina Finlay, CEO di Otabo, ha conosciuto le complessità del settore nell’azienda della sua famiglia, in Cina, un OEM produttore di calzature per marchi quali adidas, Nike e Timberland. Sabrina ha avviato la propria attività, Otabo, nel 2016.
L’azienda fornisce servizi completi di produzione che consentono alle startup più piccole di competere con i grandi marchi e ai grandi marchi di diventare più agili ed efficienti. Anche suo marito Rocky detiene un ruolo di leadership. Oggi l’azienda opera con una rete di oltre 50 fabbriche. Attribuendo grande importanza alle relazioni, è trasparente e incentrata sulla qualità.
Otabo ritiene che le supply chain possano essere un’opera d’arte. L’azienda aveva sempre adottato rigide procedure operative standard (SOP), ma stava crescendo rapidamente e per servire nel miglior modo possibile i propri clienti doveva essere molto dinamica. La necessità di una trasformazione digitale era diventata più evidente. Sabrina, a proposito della ricerca di un PLM, racconta: “Alcune persone in azienda hanno iniziato ad andare da Rocky a lamentarsi del fatto che non stavamo mettendo a loro disposizione, in termini di tecnologia, gli strumenti di cui avevano bisogno. Quello è stato davvero l’inizio.”
Spiega Rocky: “Quando si arriva a una certa dimensione, il modo in cui si gestisce un’azienda deve cambiare. Devi far evolvere le tue strategie di gestione, il modo in cui dai le istruzioni, il modo in cui attribuisci le decisioni, il modo in cui sposti le informazioni, il modo in cui proteggi le informazioni. Tutti questi elementi devono evolvere.”
E prosegue: “Ho potuto constatare quanto sono potenti le abitudini di lavoro e come l’aggiunta di un PLM avrebbe amplificato quel lavoro; ridurre gli sprechi di tempo, consentire più trasparenza e più agilità. Ne abbiamo discusso come team, abbiamo guardato le demo. Abbiamo capito che sarebbe valsa la pena fare il cambiamento… è l’aggiunta di un’infrastruttura che amplifica e accelera.”
Otabo ha basato la propria ricerca di una soluzione PLM in base a funzionalità, prezzo e, contrariamente a quanto si fa normalmente, a recensioni su Glassdoor. “C’erano così tanti dipendenti che dicevano di essere entusiasti di lavorare in Centric”, afferma Rocky.
“L’impegno a favore del successo della nostra attività ha suggellato l’accordo.” E continua: “Ed essere in grado di ruotare ed essere agili ha rappresentato un fattore trasformativo per noi e per la squadra. Quella collaborazione e quella fiducia e trasparenza hanno creato un legame molto solido tra i team.”
Dopo un’implementazione interamente da remoto nel 2020, un anno già di suo abbastanza complesso, Sabrina afferma: “Una delle cose che ci ha davvero sorpreso, e che non ci aspettavamo, è che Centric PLM ha nettamente cambiato il nostro approccio al lavoro e il modo in cui i membri del nostro team collaborano tra loro. Ci ha realmente fatto ripensare a quali dovrebbero essere alcuni dei ruoli nella nostra azienda.”
Con l’unica fonte di verità fornita da Centric PLM, Otabo ha riorganizzato i propri flussi di lavoro. “Centric è così fortemente integrato in tutto. Di fatto, abbiamo scoperto un sacco di opportunità per una maggiore organizzazione, più SOP, più e maggiori efficienze… è stata questa la parte più entusiasmante di tutto ciò,” dichiara Sabrina.
La pandemia ha forzato la mano delle aziende di tutto il mondo. La pressione sulla catena di fornitura e la domanda estremamente mutevole dei consumatori hanno creato condizioni di incertezza. Le lezioni apprese da Otabo sono estremamente preziose per qualsiasi circostanza.
Sabrina spiega che ciò che la pandemia ha causato in termini di turbativa non è necessariamente qualcosa di nuovo, ma certamente di più estremo. “I problemi sono sempre stati gli stessi: un problema con la supply chain che va a rotoli da qualche parte o le tempistiche o i piani di lancio. Le consegne che non vengono effettuate in tempo a causa di problemi di spedizione, un tifone che spazza via il nostro magazzino dei materiali, una stagione. Abbiamo perso la nostra rete elettrica più volte e abbiamo dovuto chiudere le fabbriche, riallocare la produzione su altre linee, e quindi, quando ci penso, mi aspetto semplicemente che problemi come quelli siano sempre dietro l’angolo.”
Dice Sabrina: “Abbiamo sempre messo in atto una serie di piani di emergenza e, con il 2020, la prima cosa che abbiamo fatto è stata esaminare dove avevamo bisogno di maggior trasparenza, ed è risultato essere lungo l’intera catena di fornitura, ma anche sul fronte clienti. Capire a che punto erano tutti in termini di sfide. Fare realmente un passo indietro e guardare alla realtà dei nostri problemi. Abbiamo rivalutato cosa fare con la supply chain e come lavorare con i clienti.”
“Ad esempio, le province in Cina sono state messe in quarantena. Noi diamo decisamente priorità alla sicurezza. Se le persone non potevano lavorare in un ambiente sicuro o non potevano viaggiare in sicurezza, escludevamo quell’opzione. Ci siamo chiesti, se le nostre normali risorse non sono disponibili, a chi altro possiamo rivolgerci?” Con un’audace mossa commerciale, Otabo ha contattato i concorrenti. Racconta Sabrina: “Abbiamo cercato fabbriche in difficoltà a causa dell’annullamento degli ordini da parte di grandi marchi. Queste sono fabbriche che erano attive, con lavoratori pronti ad operare, ma con nessun ordine in arrivo. Abbiamo finito per condividere la forza lavoro, collaborando con i concorrenti per far sì che tutte le nostre attività sopravvivessero.”
Sul fronte fornitori, Otabo ha chiesto a più venditori di sviluppare lo stesso materiale, facendo loro sapere che solo ad un’azienda sarebbe stato commissionato l’ordine. Ma la sua richiesta iniziale ha comunque contribuito alle spese generali di avvio del progetto, all’attività di sviluppo e a mantenere posti di lavoro.
Questo approccio non comune richiedeva apertura mentale e solide relazioni. Era impegnativo perché si estendeva anche ai loro clienti. Racconta Sabrina: “Siamo dovuti andare dai brand e spiegare che, trovandoci in una situazione particolarmente difficile, avremmo potuto non essere in grado di consegnare ciò che era stato richiesto, ma che avremmo potuto consegnarne una versione. Questa sarebbe però costata di più o avrebbe potuto richiedere la consegna di cinque design di scarpe invece di uno, così che noi potessimo apportare le modifiche secondo necessità.”
Le lezioni apprese da tutto ciò sono: sviluppare relazioni forti e profonde con i propri fornitori e clienti, essere flessibili e agili e avere sempre un piano di riserva.
Alcune di queste stesse lezioni possono essere applicate alla scalabilità. Prima di poter anche solo pensare alla scalabilità, Sabrina suggerisce che si dovrebbero stabilire:
Portare una collezione da 10.000 paia di scarpe a 300.000 può comportare dal dover cambiare gli impianti di produzione, al dover cambiare logistica e altri dettagli, pertanto è importante che i marchi creino in anticipo le basi per la crescita.
La trasparenza, un elemento chiave che ha consentito a Otabo di navigare con successo tra le difficoltà, è ulteriormente abilitata da Centric PLM. Dichiara Sabrina: “Disporre di quella fonte unica di verità, ed essere in grado di sezionare tutte le informazioni in termini di materiali, costi del fornitore e quindi combinare il tutto per il design, offre ai brand una comprensione dell’impatto dei loro progetti. Si ha trasparenza sulle decisioni e sui compromessi che i marchi stanno facendo in termini di costi e tempistiche. Questo è ciò che il PLM ci permette di fare. Sta cambiando molte cose per quanto riguarda la nostra velocità, ma anche il modo in cui pensiamo alla nostra attività.”